domenica 30 novembre 2008

Un uomo


La dimensione pubblica che si intreccia con l’esperienza intima della persona – la più recondita e inesplorabile - . Una tragedia umana, quella di Giorgio Nugnes, che invita a riflettere sulla fragilità umana e sull’effetto dirompente della solitudine interiore cui si può essere, nostro malgrado, sospinti sulla scia dell’indifferenza di chi ci circonda – pronto ad alimentare le amicizie solamente secondo parametri di interesse -. Mediaticità (indotta dalla ricerca del sensazionale a tutti i costi) e interiorità che si elidono a vicenda.
Il momento di «generale sofferenza» per la nostra città, come ha ricordato il frate francescano celebrante nella cappella delle Clarisse, può essere superata solo dal nostro essere-uniti per la costruzione di un reale bene comune, che costituisce la risultante di rapporti autentici ed energie disinteressate.