martedì 7 agosto 2007

Per vivere dentro le cose da cambiare

"In conclusione vanno a far leggi nuove quelli cui vanno bene le leggi vecchie.
Gli unici che non son mai vissuti dentro alle cose da cambiare.
Gli unici che non son competenti di politica".
Non sono le parole di un demagogo.
Ancora Lorenzo Milani.
Ancora Lettere ad una professoressa.
Io, tu, noi, "insieme" siamo "politica". Ma l'impressione è che come cittadini ci impediscono di essere politica.
Sia chiaro che il nostro essere oggi qui non è il comitato per la stesura di un cahier de dolance da girare ai "politici" di turno. Noi stessi siamo "politica" e non solo ne dobbiamo prendere coscienza, ma soprattutto farla prendere a chi ci rappresenta. Essere legittimati come interlocutori. Partecipare attivamente alla formazione dei processi decisionali. Impedire di esserne esclusi. Far sì che si ricordino di noi e si mettano una mano sulla coscienza, perché fino ad ora l'autoconservazione e l'autosufficienza hanno solo dato manforte alla costituente del partito oligocratico.