La dimensione pubblica che si intreccia con l’esperienza intima della persona – la più recondita e inesplorabile - . Una tragedia umana, quella di Giorgio Nugnes, che invita a riflettere sulla fragilità umana e sull’effetto dirompente della solitudine interiore cui si può essere, nostro malgrado, sospinti sulla scia dell’indifferenza di chi ci circonda – pronto ad alimentare le amicizie solamente secondo parametri di interesse -. Mediaticità (indotta dalla ricerca del sensazionale a tutti i costi) e interiorità che si elidono a vicenda.
Il momento di «generale sofferenza» per la nostra città, come ha ricordato il frate francescano celebrante nella cappella delle Clarisse, può essere superata solo dal nostro essere-uniti per la costruzione di un reale bene comune, che costituisce la risultante di rapporti autentici ed energie disinteressate.
Il momento di «generale sofferenza» per la nostra città, come ha ricordato il frate francescano celebrante nella cappella delle Clarisse, può essere superata solo dal nostro essere-uniti per la costruzione di un reale bene comune, che costituisce la risultante di rapporti autentici ed energie disinteressate.