lunedì 25 giugno 2007

Buongiorno Napoli



Buongiorno Napoli!

Una impenetrabile cappa sta offuscando i nostri cieli.

Un lento e costante processo di "atrofizzazione" delle coscienze, alimentato dal quotidiano dilagare dell'illegalità (assurta, nei vari livelli, a norma di vita), dall'arroganza di una criminalità che si autoalimenta delle inefficienze del sistema, e dalla mortificazione di diritti fondamentali, sta imprimendo il corso della nostra esistenza di "cittadini" verso un punto di non ritorno.

Cittadini chiusi in se stessi e ridotti a soggetti passivi, che si sentono isolati e incapaci di relazionarsi con la civitas; caduti vittime di un insanabile pessimismo indotto in parte dalla sensazione di impotenza (che periodicamente raggiunge livelli parossistici di fronte alla ciclica morte di innocenti), in parte dall'esaurimento delle energie necessarie alla lotta quotidiana per l'affermazione delle regole, della democrazia – spesso messa a dura prova da un sistema autoreferenziale -, e dei diritti di tutti.

La rassegnazione non può entrare a fare parte della nostra cultura. E tanto meno possiamo consentire che le coscienze si intorpidiscano – rischio ancora più devastante nei suoi effetti - .

E' il momento di una riscossa delle coscienze che riparta dal basso attraverso un processo di riappropriazione del nostro ruolo di cittadini attivi, che possa consentirci, per l'appunto, di "riappropriarci" della città, in senso fisico e metaforico.

E' tempo di invertire il processo di alienazione dei cittadini dalle istituzioni e ristabilire con esse un dialogo biunivoco, che consenta alla "società civile" di contare nei processi decisionali che coinvolgono la collettività (cambiando l'ordine della loro dinamica: dal basso verso l'alto e non viceversa) e, contestualmente, alla stregua di una moderna agorà, di costruire, senza forme di passiva "assuefazione" al potere, un luogo di incontro e proposta che possa interloquire attivamente con le istituzioni in un rinnovato esercizio di "parresìa".

E allora,

"Buongiorno" Napoli:

- E' un "grido" di speranza e ottimismo. Il "giorno" presuppone che la "notte" sia ormai alle spalle.

- E' un'affermazione positiva di "attesa". Prelude al "nuovo" giorno che nasce dalle "nostre" mani, dopo che ci siamo lasciati il vecchio alle spalle.

- E' un saluto, per dire: «Eccoci, siamo qui! » . Troppe volte abbiamo sentito parlare di disfattismo e indifferenza dei cittadini per la cosa comune. Noi, invece, vogliamo dire di "esserci" ed essere pronti a fare la nostra parte.

Buongiorno Napoli

Alessandro Biamonte

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Vogliamo gridare a tutti di esser"ci".

Anonimo ha detto...

Ci siamo